Natale faidate

Non volevo festeggiarlo il Natale, quest’anno.

Non volevo perché era troppo doloroso. Il mio albero, le milioni di decorazioni natalizie accumulate in 10 anni, le calze, la ghirlanda, le candele, il centrotavola… non li ho più. Ho lasciato tutto per mia scelta. Ma ricordarle mi faceva male. Di tutte quelle cianfrusaglie ho tenuto solo una fila di luci palla ingombranti e un filo con le renne di pannolenci che farebbero tristezza persino alla slitta. Era un’altra vita, ed è morta.

Poi una nuova amica, un’amica di questa nuova vita a cui devo ancora abituarmi, mi ha suggerito: “Non c’è spazio nella tua stanzetta per un alberello faidate?”

Sì, c’è ancora spazio. C’è spazio per un nuovo Natale, nuove decorazioni, un nuovo alberello. Non grande come quell’altro, ma “funzionale” e adeguato alle circostanze.

Sono morta tante volte quest’anno. Troppe per un anno solo, ma evidentemente la mia tempra poteva reggerle. Me l’avevano detto i miei amici astrologi: “Quest’anno c’hai Urano in transito. Ti accelera tutto”. Urano è andato così veloce che per stargli dietro mi sono dovuta attaccare al tram, come Fantozzi, e qualche volta mi è anche arrivato il cazzottone nei denti perché pure per stare attaccati al tram non c’era più posto.

Non c’è posto sulla Terra per chi non sa di averlo. Vale la pena morire una, dieci, mille volte per sentire che anche tu hai diritto a quel posto. Hai diritto anche tu al Natale, e a un alberello da 2,90 €, uno nuovo, tutto tuo. Fai da te.

Hai diritto a nascere faidate e a nutrirti faidate, a farti da Gesù bambino, Maria e Giuseppe faidate. Ché forse non sarò mai capace o non avrò mai l’opportunità di nutrire davvero qualcun altro, e allora tanto vale fare la mamma di me stessa, e, per citare un amico, saperlo fare “fino in fondo”.

Hai diritto a colorare di arancione una vita faidate.

Mi ero persa, e tante volte mi perdo ancora, ma per fortuna, per mia grande immensa fortuna, ho chi mi ricorda chi sono. Avevo perso il mio coraggio, le mie armi, il mio spirito; ero una tigre dai denti a sciabola che li aveva persi tutti, ero un guerriero che non ricordava più dove aveva messo la sua lancia e il suo scudo, non ricordava la strada per il campo di battaglia. Mi sono attardata nella nebbia, mi sono ripiegata nella mia vigliaccheria, avevo scelto la via dell’imbelle. Avevo dimenticato che vale la pena di non far scendere a compromessi la propria dignità. Vale la pena di morire una, dieci, mille volte per non dover più provare vergogna e disprezzo, per ritornare a guardarti allo specchio. Vale la pena per non soffrire più inutilmente, e soprattutto per non causare più sofferenza a nessun altro inutilmente.

A Natale si festeggia l’Amore, e l’Amore vero esiste: non quello estorto o mendicato a qualcuno che ci chiede un prezzo troppo alto per concederci le sue briciole, quello più elevato e misconosciuto. Quello per noi stessi: per un Amore così, vale la pena di non scendere a compromessi.

Non sapevo più chi ero, non mi riconoscevo più. Ma ho chi me lo ricorda, ho gli strumenti adesso per ricordarmelo anche da sola. Questo è il mio regalo, a me e a loro. Ché essere vigliacchi è facilissimo; ne ho conosciuti tanti di vigliacchi quest’anno, e li compatisco perché forse non proveranno mai la fortuna e l’autentico piacere di raddrizzare la schiena per amor proprio (amore – proprio) e istinto naturale: i vigliacchi non sanno amare, perché non hanno amore per se stessi. Lo so per esperienza. Al massimo possono essere occasionalmente gentili, possono provare a non infierire più di tanto, e pretendere di essere anche ringraziati per questo. Ad essere vigliacchi si è bravi tutti, nel proprio recinto di sicurezza e razionalizzazioni. Ma ad avere il coraggio di morire si è in pochissimi: ci vogliono attributi veri, fede, fuoco, impegno, disciplina e volontà ferrea. Sono queste le decorazioni natalizie con cui voglio agghindarmi quest’anno. Questo è il mio regalo. A me e a coloro che Amo.

12 risposte a "Natale faidate"

    1. 😅E lo so. Immagino la traversata. Mi ci devo applicare alla sintesi, giuro che dal 1 gennaio 2019 mi metto d’impegno. D’altro canto, metà valore del viaggio è il viaggio stesso, e, se ne vale la pena… Lo si fa anche a piedi. Ps. Meglio che non ve lo dico quante pagine son lunghi “quei famosi libri”… 🤣🤣🤣

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