Ogni violenza è, sopra ogni altra cosa, una ribellione sacrilega contro l’ordine divino.
Aldous Huxley, La filosofia perenne

Egoisticamente, ciò che mi rimane dello sgomento di ieri è “Non ho fatto in tempo a vederla“.
Un pensiero idiota, come quello che deve aver animato il braccio del tizio che ha fatto questo.
Eppure, è quello che mi rimane. Uno dei luoghi che io e Tizio abbiamo visitato nelle nostre chiacchiere vuote, quando sognavamo ad occhi aperti.
Ed ecco cosa rimane: pensare che un buon motivo per uscire di casa e vedere quei pezzetti di mondo che troppo a lungo ho guardato da lontano, da dietro il vetro della mia bolla sottovuoto… pensare che la morte, la fine delle cose, può cogliere chiunque e qualunque cosa sotto questo cielo. Perché è tempo, perché i tempi, perché magari il tempo ce l’ha chi non sa usarlo.
Quando ero piccola, molto piccola, sognavo di girare il mondo. Facevo dei piccoli disegni, molto brutti, su pezzetti di carta su cui dietro scrivevo Kodak: erano disegni che simulavano delle foto, istantanee di me in giro per il mondo. A Parigi, ad esempio.
Beh, spero davvero non debba morire alcun altro posto perché io debba sentirmi stupidamente in dovere di vederlo. Non che poi sia essenziale per l’evoluzione umana che io li veda, certi posti. Solo, per un’amante della bellezza credo sia un peccato farsela sfuggire. E uno spreco enorme per l’intero ordine costituito, quando si sbriciola così.
Confesso che mi sono scissa più volte, ieri e oggi, per non avvertire questo genere di dolore. So che è un dolore in parte proiettivo, ma in parte è anche il dolore degli alieni, che sentono più cose di quante possano reggerne fisicamente. Che soffrono ed empatizzano con qualunque cosa. Anche quelle inanimate. Dove però, da veri alieni, sanno che una forma di vita incorporea c’è.
I luoghi sacri hanno qualcosa di vivo, qualcosa di oltre noi, e oltre la religione stessa, e qualunque forma di violenza li colga è (sono perfettamente d’accordo con Huxley) un vero atto sacrilego, non contro la religione in sè (qualunque religione essa sia), bensì contro il Divino che è l’essenza della religio nel suo più alto significato e compimento..