Affidarsi

In questi mesi mi sono fatta un cesto a capanna, come si dice dalle mie parti.

Penso si sia intuito anche dalla carenza di post: non ho molto tempo per scrivere, a volte nemmeno per pensare.

Sono sempre stata un po’ lenta nelle cose. Come sapete, sono lenta a cicatrizzare le ferite, a capire le cose a volte e a lasciar andare il passato.

Ma so imparare.

Così, ho impiegato questi tre mesi per imparare questo mio nuovo mestiere, il Social Media Marketing, e il Digital PR. Comincio a trarne i frutti, certo; qualche giorno fa ho scritto il mio primo articolo in tema, per il blog della mia agenzia, The Socialware, e non solo è stato divertente, anche soddisfacente: i capi mi hanno fatto i complimenti, ed è sempre un piacere constatare che i propri sforzi vengono apprezzati: il piacere di un lavoro fatto bene. Ma credo sia anche tempo di fare bilanci, e stilare un nuovo piano d’azione.

Ho una stabilità economica adesso, il che era il mio obiettivo principale; so uscire di casa tutti i giorni, il che era il mio secondo obiettivo principale, e ho imparato che posso uscire e lavorare anche se mi viene un attacco di panico mattiniero in macchina. Sono capace di stare in mezzo alle persone, e tutti mi dicono che so essere molto convincente nel mio tentativo di sembrare una persona normale. So prendere un impegno e rispettarlo, soprattutto, e credo in questo di aver dimostrato ai miei capi che sono capace, che voglio questo posto, e che sto lottando per mantenerlo.

Ma ora è tempo che riprenda anche il mio tempo. Il tempo per scrivere, per pubblicare i miei romanzi. Per comunicare il mio metodo sui social, magari con un canale Youtube, o qualcosa del genere. Per tornare a studiare medicina, anche. Mi mancano i libri. Non avrei mai pensato di poterlo dire, ma sta succedendo. Mi manca pensare medicina, parlarne.

Ho fondato un nuovo gruppo di meditazione, a Bari città. Su loro suggerimento e richiesta sto pensando di aprire un canale YouTube dove spiegare il Lavoro su di Sè for dummies.

Sono restia a farlo, perché credo che siano cose trasmissibili soprattutto da corpo a corpo, da voce a voce, per esperienza diretta (ecco perché i “gruppi”). Ma posso tentare, vedere cosa succede.

Il mio obiettivo, il mio piano è essere felice, e felicità per me significa lavorare su me stessa per essere migliore, per realizzarmi come persona, ma soprattutto circondata da relazioni autentiche, e mettendo i miei talenti al servizio del Bene (che te ne fai di soldi, successo e potere se poi sei triste e solo come un cane, pur circondato da oggetti costosi e persone che ti adulano per questo – per questo, e nient’altro?). Questo è il mio piano. Vorrei realizzarlo qui in Puglia, con una Scuola di Lavoro su di sè, una comunità o un co-housing magari, una vita cioè da condividere con chi vuole vivere secondo le mie stesse regole. Ma ho imparato che la Vita fa piani migliori dei tuoi, e imprevedibili, perciò che sia qui o altrove non ha importanza.

E’ tempo di tornare al Piano. Passo dopo passo lo sto mettendo in atto, ma mi affido a qualcosa di più grande e saggio di me, che saprà certamente meglio di me quale sarà la strada tramite cui potrò mettermi al servizio della causa nel modo migliore.

Stay tuned 😉

3 risposte a "Affidarsi"

  1. Leggo e commento regolarmente il tuo blog dai tempi delle guerre puniche. In tutto questo tempo mi sono affezionato molto a te, quindi sono molto contento che tu abbia raggiunto la stabilità economica, e ti faccio un grandissimo in bocca al lupo per i progetti che hai descritto in questo post.

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